Artrosi ed Artrite: patologie differenti e spesso confuse

L'artrosi e l'artrite, o meglio le artriti, sono patologie reumatiche che interessano le articolazioni e sono caratterizzate entrambe da dolore accompagnato a rigidità e limitazione nei movimenti. Si tratta di patologie spesso scambiate l'una per l'altra, nonostante esse siano molto diverse tra loro.

Artrosi

L'artrosi, detta anche osteoartrosi, è una patologia degenerativa delle articolazioni, le quali sono strutture anatomiche deputate a tenere uniti i capi ossei per mezzo di tessuti connettivi. Esistono svariate classificazioni riguardanti le articolazioni. Possono ad esempio essere suddivise in mobili (es: articolazione della spalla), semimobili (es: articolazioni intervertebrali) e fisse (es: articolazioni tra le ossa del cranio), oppure in sinartrosi (articolazioni immobili) e diartrosi (articolazioni con diversi gradi di mobilità). Ad entrambe le classificazioni appartengono numerose sottoclassi di articolazioni, divise in base alle loro peculiari caratteristiche.Artrosi

Nelle diartrosi, ossia nelle articolazioni mobili come quelle di spalla, anca (coxofemorale), ginocchio, gomito ed altre, i capi ossei sono rivestiti e protetti dalla cartilagine - nutrita a sua volta dal liquido sinoviale prodotto dalla sinovia - e sono tenuti in sede da una capsula legamentosa che previene movimenti anomali, pericolosi per la loro integrità.

In termini più specifici, quindi, l’artrosi può essere definita "una malattia articolare ad evoluzione cronica caratterizzata da lesioni degenerative e produttive a carico della cartilagine articolare". 

L’artrosi è una delle malattie croniche più comuni che in Italia colpisce almeno 4 milioni di soggetti ed è la causa di disabilità più frequente nell’anziano.

Le cause specifiche dell'insorgere dell'artrosi non sono ancora del tutto chiarite ma sicuramente esistono dei fattori di rischio che ne influenzano l'insorgenza, come l'età avanzata, l'obesità, traumi, microtraumi e malformazioni.

Segni e sintomi dell'artrosi

Il primo sintomo importante dell'artrosi è il dolore e più precisamente un dolore di tipo meccanico, ossia che si avverte col movimento e si attenua a riposo. Questo dolore è di tipo ingravescente e quindi, col passar del tempo, tenderà a presentarsi anche con movimenti minimi o posture sbagliate.

Un altro importante sintomo è la rigidità mattutina o che si presenta dopo un lungo periodo di inattività fisica e che si risolve entro i 10-15 minuti o la massimo entro mezz'ora dal risveglio o dall'immobilità.

Infine, la progressiva limitazione funzionale si presenta negli stadi avanzati e dipende dal livello del danno cartilagineo. La conseguente ipotrofia muscolare (riduzione della massa muscolare) aggrava ulteriormente il quadro patologico.

Per quanto riguarda i segni, oltre all'ipotrofia muscolare, si riscontrano tumefazione articolare, ossia gonfiore a livello dell'articolazione, e crepitii, scrosci o scatti durante i movimenti, dovuti all'incongruenza dei capi ossei e/o alla presenza di osteofiti nello spazio articolare.

Diagnosi di artrosi

La diagnosi di artrosi viene fatta mediante gli esami radiologici (RX ed eventuali TAC o RM). Gli aspetti radiologici più rilevanti sono la riduzione dello spazio tra i due capi ossei (spazio intrarticolare) e gli osteofiti, piccoli speroni ossei che si osservano lungo la rima articolare.

Non essendo una patologia di origine infiammatoria o infettiva come invece lo sono le artriti, non esistono esami di laboratorio specifici; tuttavia in alcuni casi può rendersi obbligatoria l'artrocentesi per l'analisi del liquido sinoviale per escludere elementi irritativi o patologie di diversa natura.

Terapie

L'approccio terapeutico consigliato dall'EULAR e dalla Società Italiana di Reumatologia è di tipo complesso: comprende infatti sia l'uso di farmaci che di soluzioni non farmacologiche. Per quanto concerne i farmaci, possono essere suddivisi in sintomatici, come il paracetamolo, i FANS, gli oppiacei o i farmaci intra-articolari come l'acido ialuronico e gli steroidi, e condroprotettori, ossia i farmaci agenti sulla struttura, a lenta azione.

Le terapie non farmacologiche vanno dai trattamenti fisioterapici all'educazione del paziente ed all'utilizzo di determinate ortesi. Non vi sono evidenze scientifiche sull'efficacia delle terapie termali.

Solo nei casi più gravi ed avanzati è adoperata la terapia chirurgica e la protesizzazione.

Artriti

L'artrite è una patologia infiammatoria a carico delle articolazioni, comprendente una vastissima varietà di manifestazioni che danno luogo ad altrettante tipologie di malattie (circa un centinaio); per tale motivo più che di "artrite" è più giusto parlare di "artriti". Molto spesso le artriti non sono solo a carico delle ossa ma anche di altri organi, rientrando nelle patologie cosiddette "sistemiche". Le artriti più note sono: l'Artrite Reumatoide, l'Artrite Psoriasica, la Spondilite Anchilosante, le Artriti Reattive, le Artriti croniche primarie giovanili e le Artriti Enteropatiche.

Abbiamo quindi detto che il terreno comune tra le differenti artriti è l'infiammazione articolare, la quale si manifesta con dolore (dolor), gonfiore (tumor), arrossamento (rubor), calore (calor) e rigidità o perdita della funzione motoria (functio laesa). 

Le cause dell'infiammazione di tipo artritico possono essere di origine metabolica, traumatica, infettiva, autoimmune oppure idiopatica.

Ad esempio, l'Artrite Reumatoide (AR) è un'infiammazione cronica autoimmune che colpisce in senso centripeto le articolazioni, partendo quindi dalle articolazioni più distali (tipicamente mani) a quelle più prossimali (ad esempio spalla). Essa colpisce maggiormente il sesso femminile e registra la maggiore prevalenza nella fascia d'età tra i 40 ed i 50 anni. La sua gravità deriva dal fatto che è un'artrite sistemica, poichè la flogosi può coinvolgere i vasi, i muscoli, l'apparato visivo, i polmoni, i reni, il fegato, il cuore ed il sistema nervoso centrale e periferico.

Differenze tra artriti

Esistono diversi criteri classificanti le artriti e comprendono segni e sintomi articolari ed extrarticolari, positività a determinati fattori (o patogeni) nel sangue o in situ, presenza di particolari segni radiografici, età tipica di insorgenza.

Tenendo in considerazione sempre l'AR, l'American College of Rheumatology utilizza i seguenti criteri classificativi:

1. Rigidità articolare mattutina persistente per almeno un'ora prima del massimo miglioramento e per un periodo di almeno 6 settimane

2. Interessamento artritico di 3 o più aree articolari (ad esempio: interfalangea delle mani, metacarpofalangea, polso, gomito ed altre, per un totale di 14)

3. Interessamento delle articolazioni della mano

4. Artrite simmetrica, ossia relativa alle articolazioni di entrambi gli emilati del corpo (ad esempio: polso destro e polso sinistro)

5. Presenza di noduli reumatoidi sottocutanei a livello delle prominenze ossee, delle superfici estensorie e delle regioni iuxta-articolari

6. Presenza nel siero del Fattore Reumatoide

7. Segni radiografici tipici con erosioni ed osteoporosi associata. Negli stadi più avanzati, i segni radiografici diventano segni clinici con la presenza delle tipiche deformità della mano: deformità a collo di cigno, deformità ad asola, pollice a Z e deformità a colpo di vento.

Poichè la base comune delle artriti è l'infiammazione con tutto ciò che comporta, dolore incluso, la terapia sintomatica di base sarà antinfiammatoria ed antidolorifica.

Al fine di bloccare il processo distruttivo della malattia e di ottenere una sua remissione, esistono inoltre farmaci immunomodulanti, distinti in biologici e non, che costituiscono la terapia di fondo.

Un notevole aiuto è dato poi dalle terapie non farmacologiche come la fisioterapia (terapie fisiche e chinesiterapia) e da una consona attività fisica. Nei casi in cui sia le terapie farmacologiche che quelle non farmacologiche non funzionino, potrebbe essere indicata la terapia chirurgica, per migliorare la qualità di vita del paziente.

Conclusioni

L'artrosi e le artriti sono patologie tra loro molto differenti, tuttavia la loro base comune è il dolore. Nell'artrosi il dolore è dato dall'usura cartilaginea e quindi è maggiore alla sera; il dolore nell'artrite è invece mattutino, poichè migliora col movimento (non si tratta di un dolore meccanico). La rigidità mattutina è presente in entrambe le patologie ma mentre nell'artrosi la sua durata massima è di mezz'ora, nelle artriti mezz'ora costituisce la sua durata minima. Essendo l'artrite una patologia di tipo infiammatorio, si manifesta con tutte le caratteristiche tipiche dell'infiammazione come gonfiore, calore, dolore, rossore e funzione lesa.  L'artrosi invece non è una patologia infiammatoria, per cui, si presenta con dolore e funzione lesa (riscontrata negli ultimi stadi), talvolta con gonfiore e molto raramente con calore e rossore.

 

 Differenze tra artrosi e artrite

 

 Fonti:

- W. B. Greene, Ortopedia di Netter, Elsevier Masson, 2007

- ANMAR, Conoscere l'artrosi

- A. Spadaro, M. Govoni, R. Caporali (a cura di), Reumatologia per le professioni sanitarie, Sorbona, 2009


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