Ecosistemi e Salute. Un nuovo concetto di Benessere.
Questa settimana proponiamo, tra le news di Polo Biomedico Adriatico, un articolo, tutto italiano, relativo ad un argomento relativamente poco trattato ma di grande interesse per la salute pubblica: Il rapporto tra la salute umana e quella degli ecosistemi.
Abbiamo scelto questo tema perché crediamo che sia doveroso, per chiunque operi nel campo della salute, ribadire e riflettere continuamente sul principio di salute cosi come definita dalla Organizzazione Mondiale della Sanità: "stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia". La Salute, dunque, come un diritto di tutti che valica il concetto di "assenza di malattia" per abbracciare l'idea più vasta di un benessere completo riferito a tutte le aree della vita quotidiana di ciascuno di noi.
In quest'ottica il tema relativo alla salute degli ecosistemi risulta di notevole importanza e pare essere in grado di fornire diverse spiegazioni circa i prerequisiti ed i determinanti della Salute. Potrebbe sembrare una banalità ma ad un ecosistema malato corrisponde un uomo malato. Volendo essere più precisi potremmo descrivere un ecosistema come "un’unità funzionale naturale che combina comunità biotiche ed abiotiche interagenti ". Per essere in salute questo sistema deve essere caratterizzato almeno da tre componenti: vigore, resilienza ed organizzazione. In altri termini, un ecosistema in salute è una componente sostenibile della biosfera che è in grado di mantenere nel corso del tempo la sua struttura (organizzazione) e funzionalità (vigore) a dispetto di sollecitazioni esterne (resilienza). Nonostante sia complicato misurare la "salute" di un ecosistema diversi Autori hanno elaborato il concetto di ecosystem distress syndrom (Rapport ed Odum), una sindrome che include diversi disturbi quali alterazione nella composizione biotica e nei flussi d’energia, perdita di biodiversità e di nutrienti e, più in generale, perdita d’equilibrio tra gli elementi dell’ecosistema. Applicando questa definizione agli ecosistemi, è agevole riconoscere, in molte condizioni di degrado, una patologia dell'ecosistema, pronta a sua volta a degenerare in un problema di salute per l'uomo. In questo schema, sottolineano diversi studiosi, sono implicate anche le attività umane alcune delle quali danneggiano l'ecosistema influendo negativamente sulle relazioni psico-sociologiche, fisiologiche, culturali ed economiche che legano l'uomo stesso al proprio ambiente. Tra queste attività, spiegano gli studi, quella che attualmente genera una maggior "tensione" nel sistema è l'attività mineraria ed estrattiva che produce ripercussioni su vaste aree geografiche con effetti nocivi per la salute stessa dell'uomo.
E' opportuna, dunque, una pianificazione territoriale attenta ed estesa ad orizzonti temporali che vadano dai 30 ai 60 anni. Contemporaneamente diversi ricercatori enfatizzano l'importanza del monitoraggio ambientale e biologico come buona prassi da eseguirsi non solo in ambito lavorativo ma anche in contesti globali e locoregionale.
Buona lettura
Polo Biomedico Adriatico, poliambulatorio e laboratorio di analisi a Vasto, Chieti, Abruzzo.
Ann Ist Super Sanità 2005;41(3):271-279.